Clima, attivista minacciato con una pistola da guardia giurata
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Direttore: Alessandro Plateroti

Clima, attivista minacciato con una pistola da guardia giurata

Protesta

L’attivista di Extinction Rebellion si trovava di fronte alla sede Rai in via Cavalli, in occasione della protesta a Torino.

La mattina di venerdì 17 febbraio, tre gruppi di attivisti del gruppo Extinction Rebellion si erano organizzati per dare inizio ad una protesta a Torino. Prese di mira le sedi delle testate giornalistiche de la Rai, La Stampa e La Repubblica. Si sarebbe trattata di una guerra non violenta, annunciata con un cartello con la scritta “Crisi climatica. I governi sono responsabili. Aiutateci a raccontare chi sono i criminali”.

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Avrebbero tentato di occupare le sedi giornalistiche, sedendosi in silenzio protestando la loro ribellione contro il cambiamento climatico. Ma proprio nella sede Rai di via Cavalli, un’attivista del gruppo Extinction Rebellion, Roberto, è sato bloccato insieme ad altri cinque compagni. Una guardia giurata lo ha fermato su un’aiuola minacciandolo con una pistola e ordinandogli l’alt.

L’inseguimento

Il ragazzo racconta che insieme agli altri attivisti, stavano tentando di entrare nella struttura passando dai parcheggi, dal momento che l’ingresso non era accessibile. Lo scopo era solo quello di fare foto e video, esponendo i loro cartelli che invitavano i giornalisti ad approfondire la questione del clima.

Quando però le guardie si sono accorte della presenza del gruppo, hanno iniziato l’inseguimento fino a che una di loro ha raggiunto Roberto. “Quando sono stato raggiunto ho pensato di lasciarmi cadere, come facciamo di solito in Extinction Rebellion, ma non ne ho avuto il tempo. Sono stato preso e messo su una specie di aiuola. Poi ho visto l’arma da fuoco”, racconta.

Le telecamere di videosorveglianza hanno filmato le guardie che inseguono gli attivisti, quando una di loro si inginocchia e scompare dall’inquadratura, coperta dai muretti di pietra. Al centro si vede Roberto, con le mani alzate e sdraiato di schiena su un triangolo d’erba, mentre tenta di rialzarsi. Ma la guardia davanti a lui, con la mano sinistra in avanti, lo ferma ed estrae la pistola.

“Sono scosso e arrabbiato”

Roberto spiega la sua rabbia, dopo aver visto una pistola da così vicino, con la consapevolezza di non sapere cosa succederà “la prossima volta che tornerò in azione”. Ma anche per tutte le persone che “portano avanti delle forme di protesta pacifiche ma che provocano disturbo in dei luoghi che sono effettivamente sorvegliati. Sono preoccupato per quello che è il diritto al dissenso in questo paese”.

“E sono arrabbiato perché penso che sia paradossale. Siamo in uno stato di crisi senza precedenti, stiamo vivendo la peggiore siccità degli ultimi 500 anni. Guardiamo le montagne intorno a Torino e le vediamo senza neve, non nevica più, e le persone che cercano di dare l’allarme vengono denunciate, Ce lo meritiamo?”, dichiara. Nonostante ciò, l’attivista ha deciso di non denunciare la guardia giurata.

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ultimo aggiornamento: 21 Febbraio 2023 14:37

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